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Tremonti: le pensioni non saranno stravolte Tagli alla spesa improduttiva

Nessun aumento di tasse soprattuttto a carico dei ceti più deboli, solo tagli alla spesa improduttiva che offre ampi margini di riduzione, per esempio colpendo i falsi invalidi. Quanto alle pensioni, il sistema italiano «è stabile, tra i più stabili in Europa. Funziona bene» e dunque non sarà stravolto. Sono le prime anticipazioni della manovra di correzione dei conti pubblici chiesta dall'Unione europea, certificate dal ministro dell'Economia in persona, Giulio Tremonti, dopo le breve nota diffusa domenica scorsa per dire che «nulla è stato ancora deciso» e le indiscrezioni che circolano «sono solo notizie confuse». Tremonti ha incontrato i giornalisti italiani al termine della riunione mensile del consiglio Ecofin, a Bruxelles, la prima dopo i vertici straordinari del 7 e del 9 maggio scorsi in cui sono state varate le misure di aiuto alla Grecia e lo schema di intervento per sostenere qualsiasi paese dell'Ue in difficoltà di bilancio, compreso il fondo da 750 miliardi cui partecipa anche il Fondo monetario internazionale. La riunione è servita a fare il punto su quelle decisioni e sui piani di rientro dal debito dei paesi più esposti, ma anche a discutere la comunicazione adottata mercoledì 12 maggio dalla commissione Ue sul rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche.

«Non aumenteremo le tasse, non ci saranno interventi sui ceti più deboli» ha detto Tremonti al termine della riunione illustrando ai cronisti la posizione italiana sulla richiesta Ue di una generale riduzione della spesa pubblica e di riduzione del debito. «Non metteremo le mani in tasca ai cittadini» e, quanto alla proposta di ridurre gli stipendi ai parlamentari del 5%, «può essere considerato solo un aperitivo».

Tremonti ha affermato che è possibile intervenire «sugli ampi margini» di spesa pubblica improduttiva, riducedola senza provocare effetti distorsivi, per esempio «colpendo i falsi invalidi». Secondo il ministro, nella richiesta europea di ridurre l'indebitamento delle amministrazioni pubbliche, «per il nostro paese non ci sono cambiamenti negativi»; c'è, anzi, «una cifra etica»: il ruolo di uno stato che dà a chi ha bisogno e non dà a chi non ha bisogno, che riduce la spesa senza nessuna giustificazione se non la clientela e il potere. Non sarà - ha spiegato - solo un cambiamento economico ma un cambiamento di cifra etica, una correzione di sistema».

L'Ecofin ha esaminato la misure economiche straordinarie di consoldiamento fiscale varate nella scorsa settimana da Spagna e Portogallo. «Vanno nella direzione giusta e rispecchiano il patto di consolidamento fiscale concordato nell'Ecofin la settimana scorsa» ha detto il commissario agli Affari economici, Olli Rehn. «Saranno esaminati in modo più approfondito al consiglio del 7 e 8 giugno in Lussemburgo», quando si farà anche una «attenta revisione» delle situazioni di altri paesi. Rehn ha presentato anche la comunicazione della commissione Ue sul rafforzamento del coordinamento delle politiche economiche per evitare e prevenire crisi sistemiche come quella scaturita dalle grosse difficoltà di bilancio Grecia. I ministri finanziari dei 27 hanno approvato anche le nuove regole per gli hedge fund, in vista dell'ok definitivo dall'Europarlamento.